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Rassegna stampaScatti sbloccati per i docenti «Vittoria made in Barbagia»Inserito da admin il 14 Dicembre, 2012 - 07:23
La notizia arriva come un dono anticipato di Natale ma in realtà è frutto di una battaglia durissima che si è conclusa la scorsa notte in un palazzo romano, e porta anche la firma di una nuorese, nonché l’unica sindacalista sarda presente al tavolo delle trattative. C’era anche Maria Domenica Di Patre, infatti, vice coordinatrice nazionale della Gilda, a trattare, la scorsa notte, a Roma con i vertici dell’Aran, l’agenzia ministeriale che si occupa di tutti i contratti. Anche quella per il recupero dello “scatto” nello stipendio dei docenti è stata una battaglia agguerrita, e Maria Domenica Di Patre ne porta dietro ancora un pizzico di stanchezza. «Ma è una stanchezza – dice, mentre si trova ancora a Roma ed è reduce dalla maratona per gli scatti – che è carica di tanta soddisfazione per il grandissimo risultato ottenuto. La Gilda ha firmato quella che considera una grande vittoria, soprattutto perché ottenuta in tempi di crisi, nei quali si riesce a ottenere poco o nulla. La Cgil non ha voluto firmare perché l’aumento negli stipendi è stato pagato togliendo i soldi al cosiddetto fondo d’istituto. Ma noi teniamo a ricordare che in realtà al fondo d’istituto, quello che finanzia i progetti delle scuole, resta ben un miliardo di euro, e non è poco. E poi il taglio è stato fatto in percentuale su tutte le voci che compongono il fondo e non ricadrà dunque soltanto, come stanno diffondendo voci allarmistiche, sulla scuola dell’infanzia. Resteranno le supplenze, infatti, così come alle Superiori resteranno i corsi di recupero. Questa è stata una grandissima vittoria perché lo stipendio degli insegnanti era fermo da troppo tempo. Il primo scatto, eravamo riusciti a recuperarlo nel 2010, ora arriva il recupero del secondo. Significa che tutte le nostre battaglie, alla fine, servono a qualcosa». Lo scorso 9 novembre, una delle ultime vittorie: quando a Roma è stato accantonato il tanto discusso decreto ex Aprea, che apriva la strada ai privati nelle scuole. Evidentemente in tanti, tra gli studenti, non conoscono questa notizia, tant’è che anche negli istituti superiori nuoresi, in questi giorni, stanno protestando per chiedere la bocciatura di quel decreto. «Le nostre battaglie per la scuola non si fermeranno qua – continua Maria Di Patre – da gennaio ripartiremo con altri incontri per ottenere il ripristino del terzo scatto bloccato, un nuovo contratto, l’immissione in ruolo di tutti i precari, e vogliamo affrontare in modo deciso il discorso delle pensioni. Perché non è pensabile che si voglia costringere un insegnante a stare a scuola fino a 65/70 anni». (v.g.) leggi tutto | 1132 reads
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Produttività, la scuola non è un'aziendaInserito da admin il 26 Novembre, 2012 - 20:13
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( categories: Rassegna stampa )
1.600 euro l'anno costa il blocco dello stipendio agli stataliInserito da admin il 15 Novembre, 2012 - 10:33
Dal 2009 gli statali, dice il Sole24 Ore, hanno perso il 5,8% del potere d'acquisto. L'augurio è che almeno il Governo lo sappia, anche se il blocco dei contratti, che ha ridotto la retribuzione reale, sia stato deciso in epoca berlusconiana
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( categories: Mondo scuola )
Scuola, in Barbagia “profumo” di lottaInserito da admin il 3 Novembre, 2012 - 08:55
NUORO - I pionieri, sono stati i docenti dell’ex istituto Magistrale di via Deffenu: già da poche ore dopo la proposta del ministro Profumo di aumentare di sei ore il loro orario di lavoro, senza adeguata contropartita, senza tenere conto della gran mole di lavoro sommerso che già fanno gli insegnanti e senza sbloccare finalmente gli scatti di anzianità, avevano già preparato i primi documenti di fuoco, E altrettante “dichiarazioni di sospensione delle attività non obbligatorie” consegnate al preside e inviate anche al ministero dell’Istruzione. Che tradotto in altri termini significa niente viaggi di istruzione, nessuna disponibilità a tenere i corsi di recupero pomeridiani per gli studenti in difficoltà, nessuna attività extra-curricolare. Da lì, la guerra sottile tra i banchi si è diffusa a macchia d’olio in tutte le altre scuole superiori cittadine che hanno costituito una sorta di coordinamento anti-Profumo. E dopo gli annunci dei giorni scorsi, si tradurrà in diverse assemblee sindacali, e delle rappresentanze Rsu, fino ad arrivare allo sciopero del 24 novembre. Maria Domenica Di Patre,sindacalista nuorese e vicecoordinatrice nazionale della Gilda, questa guerra la sta vivendo tutti i giorni nei suoi viaggi tra il capoluogo barbaricino e il ministero. Tra riunioni nei palazzi romani, faccia a faccia con lo staff del ministro, tavoli tecnici con parlamentari. «Mi stanno arrivando mail da tutta Italia – spiega – ma posso dire che i circa 3500 docenti del Nuorese sono tra i più inferociti per la proposta Profumo. Perché è una proposta che non tiene conto del grande lavoro sommerso che gli insegnanti già fanno, tra programmazione, correzione dei compiti, colloqui. Bisogna sfatare il mito che gli insegnanti sono la categoria che lavora poco. In media lavorano 38 ore alla settimana per circa 1300 euro. Per questo, insieme agli altri sindacati abbiamo già programmato diverse azioni di protesta e stiamo chiedendo le dimissioni del ministro Profumo. Non dimentichiamoci, infatti, che sono bloccati da tempo anche gli scatti di anzianità». Ma non basta. Alla Gilda hanno già fatto i calcoli: se la proposta del ministro Profumo dovesse passare, tra Nuoro e provincia sono circa 600 i docenti precari che dovrebbero dire addio ai loro sogni di lavoro stabile. Senza dimenticare, poi, aggiunge Maria Di Patre, che «se aggiungono 6 ore ai docenti, significa che aggiungono un aggravio di lavoro anche al personale Ata». «A Nuoro e nel resto d’Italia – aggiunge la sindacalista – insieme agli altri sindacati abbiamo deciso una serie di lotte: assemblee nelle scuole, sit-in al ministero e davanti alle sedi dei partiti che approvano questa riforma. Perché non si può continuare così. Per questo ci stiamo ribellando in modo compatto e forse riusciremo a far ritirare questa proposta al ministro». Ma la lotta, stando ai programmi, non si fermerà là: continuerà, infatti, fino a quando non verranno sbloccati gli scatti di anzianità nello stipendio degli insegnanti. «Perché per ora – spiega Maria Di Patre – i docenti rischiano di avere lo stesso stipendio sino alla pensione, senza un briciolo di scatto e di adeguamento. Una vera ingiustizia».
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( categories: Sindacato )
Pensione, accolta la class action dei docentiInserito da admin il 8 Ottobre, 2012 - 14:14
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Si tratta di una media di 1800 euro a testa. Farà, come si dice, giurisprudenza, la sentenza della Corte dei conti che ha accolto di recente un ricorso collettivo presentato da 28 insegnanti del Nuorese e dell’Ogliastra attraverso l’avvocato della Gilda nuorese, Claudio Solinas. Una vera e propria class action promossa dallo stesso sindacato nuorese per ottenere una pensione secondo i parametri di legge. Sembrava un diritto acquisito eppure gli stessi docenti hanno dovuto sudare sette camicie per ottenerlo. leggi tutto | 1171 reads | 1 attachment
( categories: Rassegna stampa | Ufficio Legale )
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